Sono sempre più numerosi i privati che ci contattano chiedendoci di effettuare misure di campi elettromagnetici.
La nostra procedura prevede, prima di formulare un'offerta economica, un colloquio telefonico con uno dei nostri ingegneri, al fine di fare una prima valutazione del caso, e verificare l'effettiva necessità o utilità nel fare una misura in situ.
Una volta appurata la presenza effettiva di una o più sorgenti, tramite google maps verifichiamo le distanze in gioco, valutando in prima approssimazione, sulla base della nostra ventennale esperienza, l'effettivo impatto che le sorgenti possono avere in termini di intensità del campo prodotto.
Questa fase è molto importante. Infatti molte persone telefonano preoccupate per i più disparati motivi: perchè vedono un'antenna, un traliccio, o perchè sentono ronzii notturni, interferenze sul segnale TV, o hanno sentito o letto strane voci sul 5G, o ancora avvertono malesseri, disturbi del sonno, etc.
La nostra politica ci vieta di cavalcare le paure delle persone, piuttosto cerchiamo di fornire una sorta di "servizio pubblico" e solo in caso di effettiva necessità, evitando di far spendere inutilmente soldi alle persone, anche rischiando a volte di sembrare sgarbati. Questo avviene per circa la metà delle richieste.
Ma non tutti agiscono così.
Qualche giorno fa ci ha contattato una signora che sosteneva di avvertire disturbi fisici causati a suo dire da campi elettromagnetici.
Da una prima analisi su google map, ci siamo resi conto che nei pressi dell'abitazione (zona residenziale con ampie aree verdi) non esistevano fonti significative di campi, ne in bassa ne in alta frequenza, come peraltro confermato dalla signora stessa.
Abbiamo pertanto, con tutte le dovute cautele del caso, rifiutato l'incarico spiegandone le ragioni.
La signora ha insistito, quasi risentita del nostro rifiuto, accusandoci di sottovalutare il suo problema, e concludendo che avrebbe chiesto ad altri.
Essendo questo un classico caso delicato che esula dal campo specificatamente tecnico, e temendo che la signora potesse cadere in mani sbagliate, abbiamo deciso di far passare gratuitamente un nostro tecnico già impegnato in zona, per un veloce e informale controllo, senza rilasciare alcun verbale ma solo per rassicurare la signora.
E così abbiamo fatto, e ovviamente i valori erano talmente bassi da essere addirittura sotto soglia di rilevamento.
La signora ci ha ringraziato, confessandoci di aver richiesto altri due preventivi, che ci ha permesso di visionare...
Il primo è di una ditta individuale, che chiede 600,00 € per una misura in bassa frequenza, che diventano 1090,00 per una misura sulle 24 ore, a cui vanno aggiunti altri 500,00 € per la misura in alta frequenza.
Quindi la signora, preoccupata per il mal di testa, avrebbe speso 1590,00 €, un mese di stipendio...
La seconda proposta è di una società, con tanto di sito e certificazione di qualità (il valore dei "certificati di qualità" meriterebbe un approfondimento a parte).
Nell'offerta prevedono rilievo (fortunatamente) solo in alta frequenza al costo di 549,00 €, inclusa "analisi ed elaborazione dei dati rilevati tramite software professionale" (?!) e garantendo che le attività "sono svolte secondo le vigenti norme europee sulla sicurezza e qualità". (?!)
In conclusione... ognuno stabilisce le proprie tariffe come crede, ma è auspicabile che sopratutto in un settore come questo dove regnano disinformazione e confusione, almeno i "tecnici" operino con etica e professionalità, evitando, come in questo caso, di approfittare di una signora preoccupata per il mal di testa.
PS. qualche tempo fa abbiamo scritto un articolo sulle dichiarazioni di conformità "farlocche". Ebbene sul sito di una delle due società viene proposta la vendita di dichiarazione di conformità su impianti non realizzati da loro, per giunta in tutta italia... se ne sarà accorto il loro "certificatore della qualità"?