Uno dei componenti da verificare con attenzione in un ascensore sono le funi metalliche. Una tipica fune metallica può contenere centinaia di singoli fili formati e costruiti in modo da funzionare l'uno vicino all'altro a tolleranze di compressione ridotte. Quando una fune metallica si piega, ciascuno dei suoi innumerevoli fili scivola e si sistema nella piega in modo da alloggiare la differenza di lunghezza tra la piega interna e quella esterna. Più brusca è la curva, maggiore è il movimento. Ogni fune metallica consta di tre componenti essenziali: I fili che formano i trefoli fornendo nel loro insieme la resistenza della fune; I trefoli situati a elica attorno all'anima; e, L'anima che forma un sottofondo per i trefoli Esempi: formazione: 6(9+9+1)–FC (abbreviata: 6x19 - FC) formazione: 6(16+8/8+8+1)-IWRC (abbreviata: 6x41 - IWRC) Le lettere FC stanno a dindicare l'anima della fune in fibre naturali o sintetiche, mentre le lettere IWRC indicano che l'anima è costituita da una fune in acciaio. Il senso di avvolgimento è riferito ai fili esterni rispetto ai trefoli e dei trefoli rispetto alla fune, secondo EN 12385. Z=avvolgimento destro. S=avvolgimento sinistro. Nel caso di funi a trefoli si impiegano due lettere con altezza di carattere differente. La prima, più piccola, indica il senso di trefolatura dei fili esterni nei trefoli. La seconda, più alta, indica il senso di cordatura dei trefoli nella fune. I fili delle funi metalliche sono realizzati in acciaio ad alto carbonio. Tali fili in acciaio al carbonio sono disponibili in vari gradi. Il termine "grado" viene utilizzato per indicare la resistenza della fune metallica. Secondo la EN 12385-5 il grado definisce il valore di resistenza alla trazione dei fili esterni ed interni della cord . Inoltre, il grado definisce la forza minima di rottura di questa corda. Fune grado 1570 (senza l'unità N/mm2 ) significa, che tutti i fili di questa fune hanno resistenza nominale alla trazione di 1570 N/mm2. Grado 1370/1770 significa fune di trazione duale o a resistenza differenziata, e che i fili esterni dei trefoli esterni sono a 1370 N/mm2 ed i fili interni della fune sono a 1770 N/mm2. Risulta quindi evidente che la vita media di una fune può variare considerevolmente in funzione del carico a cui è sottoposta e delle condizioni di utilizzo, ma in genere va dai dieci ai trent'anni. Diventa pertanto importante valutarne lo stato per intervenire in modo preventivo. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, non è semplice stabilire in modo preciso e obiettivo quando una fune debba essere sostituita: si adotta in genere un comportamento conservativo di sovradimensionamento in fase di progettazione dell'ascensore o di aumento della frequenza degli interventi manutentivi. Le funi che sopportano il peso totale degli ascensori sono calcolate con coefficiente minimo 12 ossia, il carico di rottura dato dal costruttore della fune (normalmente 160 kg per mm2 che equivale a 1570 N/mm2) che deve essere minimo 12 volte il carico totale dell'impianto sopportato dalle funi. Nei vecchi impianti, costruiti dopo il 1963, il numero delle funi minime da installare era di 3, con possibilità di installarne anche 2 ma con il coefficiente di cui sopra superiore a 16. Documenti le funi nuove, pur non essendo un componente di sicurezza, devono essere accompagnate da una attestazione di conformità previsto dall'allegato C.5 della EN 81-1 (esempio) l'attestato viene utilizzato per confermare la conformità alla EN 12385-5. Deve contenere almeno le seguenti informazioni: numero dell'attestato; nome e indirizzo del fabbricante; la designazione della fune (tra cui diametro nominale, costruzione e grado); forza minima di rottura; data di rilascio e firma del legale rappresentante o persona da lui delegata. Su una etichetta collegata alla bobina o alla fune verrà indicato il nome e indirizzo del produttore, lunghezza, designazione e, se del caso, numero del certificato che devono essere leggibili ed indelebili. SOSTITUZIONE DELLE FUNI Le funi in acciaio devono essere tolte dal servizio e rese inservibili ogni qual volta sono presenti segni di decadimento tali da pregiudicarne l’impiego nel pieno rispetto della sicurezza. Oltre alla salvaguardia della sicurezza, controllare sovente una fune in acciaio identificando le cause delle rotture e ponendo le necessarie azioni correttive, aiuta a migliorare sostanzialmente la durata e a ridurre in modo considerevole i costi di montaggio.I segni di decadimento sui quali può essere basato lo scarto sono: FILI ROTTI esistono delle normative che stabiliscono il massimo numero di fili rotti che una fune può avere, prima che se ne debba effettuare il cambio.Il DPR del 29 maggio 1963, n. 1497, all'Allegato 1 Articolo 39: Ricambio delle funi o delle catene portanti, prevedeva che: Le funi portanti che mostrano degradazione o logoramento evidenti, o numero eccessivo di fili rotti, devono essere sostituite. Nel caso di incertezze sulla necessità di sostituire le funi portanti, queste devono essere sostituite quando nel tratto più deteriorato, in una lunghezza uguale a 10 diametri della fune per funi con sei trefoli e a 8 diametri della fune per funi con otto trefoli, i fili rotti visibili abbiano una sezione complessiva maggiore del 10% della sezione metallica totale della fune. Le catene portanti che mostrano degradazione o logoramento notevole devono essere sostituite. Nel 1994 è stata recepita in italia la UNI ISO 4344, parzialmente abrogata nel 2004 dalla UNI EN 12385-5, che però richiama la stessa 4344 per il numero massimo ammissibile di fili rotti. di seguito una tabella con indicazione per la sostituzione delle funi in funzione del numero di fili rotti per due tipologie di funi: USURA Fili il cui diametro è ridotto oltre un certo limite devono essere contati come fili rotti, applicando i criteri presenti al punto precedente. Detto limite può considerarsi raggiunto quando il diametro iniziale si è ridotto del 50%. CORROSIONE Come per i punti precedenti, un filo particolarmente corroso deve essere considerato rotto. Una eventuale corrosione interna della fune può essere evidenziata dalla diminuzione del diametro esterno della fune.Oltre a quanto indicato la fune deve essere tolta dal servizio e resa inutilizzabile quando:· Il diametro si è ridotto del 10% · Un trefolo sia completamente rotto o in qualche punto si sia ridotta la sua sezione del 40% · Sono presenti deformazioni, ammaccature o torsioni · Fuoriesce l’anima · Pur essendo la fune in tensione uno o più trefoli risultino lentiRientra tra i compiti del manutentore, verificare la condizione delle funi verificando, in caso di presenza di fili rotti, a che percentuale di sezione questi corrispondono rispetto alla sezione totale della fune. Decretandone la sostituzione in caso di superamento dei limiti imposti dalle norme di riferimento (DPR 1497/63 prima e ISO 4344 o 12385 dopo) con cui l'impianto è stato inizialmente omologato (o collaudato). È compito quindi del verificatore ai sensi del DPR 162/99 verificare a sua volta quanto sopra ed eventualmente segnalare tale anomalia in caso il numero di fili rotti non sia nei parametri.Al fine di esemplificare l’identificazione dei più comuni segni di decadimento di seguito riportiamo alcune fotografie tratte dalla norma UNI ISO 4344 relative ai difetti più comuni riscontrabili sulle funi. Abrasione e fatica lungo una linea dovuto al contatto con un rullo guida troppo piccolo. Abrasione e deformazione dovute ad eccessiva pressione tra le spire sul tamburo. Abrasione e deformazione dovute ad eccessiva pressione tra le spire sul tamburo. Rotture di filo dovute a fondo gola delle pulegge troppo stretto. Rotture dei fili esterni per eccessiva fatica a flessione Rotture dei fili nei punti di contatto tra i trefoli Sfregamento su spigolo vivo con fune in tensione. Urti ripetuti contro la struttura della macchina. Fuoriuscita dei fili dei trefoli causa sollecitazioni a strappo. “Fiasco” di fune antigirevole dovuto al passaggio su pulegge con fondo gola insufficiente. Corrosione.