Impianto Fotovoltaico, DM 37/08 e DPR 462/01

Vediamo alcuni tra gli adempimenti previsti per chi installa un impianto fotovoltaico di grossa taglia (P > 30 kW) destinato alla produzione e quindi al collegamento alla rete in MT come utente attivo.

Primo aspetto importante da chiarire che questo tipo di impianto NON ricade nell'ambito di applicazione del DM 37/08, ne se installato sul tetto di un edificio, ne tantomeno se installato su terreno indipendente.

Ricordiamo infatti che il DM 37 prevede:

Art. 1. Ambito di applicazione
1. Il presente decreto si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d'uso, collocati all'interno degli stessi o delle relative pertinenze. (...)
2. Gli impianti di cui al comma 1 sono classificati come segue:
a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, (...)
Art. 2. Definizioni relative agli impianti
1. Ai fini del presente decreto si intende per:(...)  Nell'ambito degli impianti elettrici rientrano anche quelli di autoproduzione di energia fino a 20 kw nominale (...) nonché quelli posti all'esterno di edifici se gli stessi sono collegati, anche solo  funzionalmente, agli edifici;

Quanto sopra vale anche, purtroppo, per l'obbligo di progetto. Se l'impianto non ricade nel DM 37/08, decade anche quanto previsto dall'art. 5 del DM stesso.

Il produttore che installa un impianto di produzione e vuole collegarlo alla rete di distribuzione ricade sotto l'applicazione della norma CEI 0-16 "Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica".

L'art. 7.5.5.2 della norma prevede che il produttore "prima dell’attivazione della connessione, (...) consegni al Distributore copia della Dichiarazione di Conformità rilasciata dall’installatore (secondo quanto prescritto dalle vigenti normative). Tale dichiarazione può riferirsi all’intero impianto elettrico di utenza o essere limitata al solo impianto di terra"

Poichè non sarebbe possibile rilasciare una dichiarazione di conformità se l'impianto non ricade nell'ambito di applicazione del DM 37, l'installatore normalmente rilascia una DiCo relativa al solo impianto di terra.

Ma poichè nel modulo della DICO non è prevista l'indicazione del valore della resistenza di terra dell'impianto il Distributore in genere richiede di allegare alla DiCo una relazione con il valore della resistenza di terra dell'impianto dell'utente e, se del caso, l'esito delle misure delle tensioni di contatto.

Alcuni Distributori, in sostituzione di questa relazione, richiedono la verifica dell'impianto di terra della cabina di consegna da parte di un Organismo accreditato e abilitato ai sensi del DPR 462/01.

Poichè l'impianto appena installato è soggetto a manutenzione da parte dei tecnici, il produttore (utente) diventa quindi Datore di Lavoro, e l'impianto diventa luogo di lavoro.

Come tale, occorre denunciare l'impianto di messa a terra e sottoporlo a verifica periodica ai sensi del DPR 462 da parte di un Organismo accreditato e abilitato ai sensi del DPR 462/01.

infatti la CEI 0-16 aggiunge che:

"Le verifiche periodiche dell’impianto di terra di utenza sono di esclusiva pertinenza dell’Utente, il quale invia al Distributore copia del verbale delle verifiche di legge eseguite ai sensi del DPR 462/01 (e s.m.i.)."

aggiungendo poi nelle note che l'obbligo in pratica resta valido anche in assenza di lavoratori subordinati:

"In alcune specifiche situazioni, ove non ricorrano gli obblighi del DPR 462/01, si richiede la documentazione per le verifiche equivalente."

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