Uso del vetro negli ascensori: regole di sicurezza

  • Mercoledì, 05 Ottobre 2016 16:08

Attenzione: alcuni riferimenti normativi presenti in questo articolo sono superati o non più validi

Si definiscono vetri di sicurezza i vetri che, tramite lavorazioni di trasformazione, presentano una “modalità di rottura sicura”. Sulla base del comportamento alla rottura sono considerati vetri di sicurezza i vetri stratificati di sicurezza e i vetri temprati di sicurezza.

I vetri di sicurezza sono impiegati per le seguenti funzioni:

  • protezione in caso di urti accidentali;
  • protezione da oggetti in caduta
  • protezione dal rischio di caduta delle persone;
  • protezione dagli atti vandalici e dall'effrazione;
  • protezione da proiettili di armi da fuoco ed esplosione.
  • il vetro ricotto, cioè il vetro ordinario;
  • il vetro indurito, la cui rottura avviene in pezzi grossolani in grado di provocare ferite;
  • i vetri armati, che hanno una rete metallica interna, inserita per laminazione.
  • rivestimento del vano corsa,
  • parete della cabina
  • porta di piano.
  • UNI EN 81-1,2:2008 Regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori
  • UNI 7697: 2007 Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie
  • simbolo CE indicato nella Direttiva 93/68/CEE;
  • numero identificativo dell’Ente certificatore (se pertinente);
  • nome o marchio identificativo e indirizzo registrato del produttore;
  • ultime due cifre dell’anno di applicazione della marcatura;
  • numero di certificato (se pertinente);
  • numero della norma europea;
  • descrizione del prodotto e informazioni delle caratteristiche regolate.

Il vetro stratificato di sicurezza

Si definisce stratificato di sicurezza (UNI EN 12543) il vetro composto da almeno due lastre, tenute solidali da uno o più fogli di materiale plastico, generalmente PVB (polivinilbutirrale).

Variando il numero delle lastre e degli strati di materiale plastico, il vetro stratificato consente di ottenere prodotti diversi in grado di coprire una vasta gamma di livelli di sicurezza e protezione. In caso di rottura, l’intercalare (materiale plastico) serve a trattenere i frammenti di vetro, limitare le dimensioni dell’apertura, offrire resistenza residua e ridurre il rischio di ferite da taglio e perforazione.

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Il vetro temprato di sicurezza

Si definisce temprata di sicurezza la lastra trattata con il processo di tempra termica che ne aumenta le caratteristiche di resistenza a flessione e ne caratterizza la modalità di rottura.
Il vetro temprato di sicurezza si rompe in numerosi frammenti con bordi generalmente arrotondati (UNI EN 12150‐1).

Migliore comportamento hanno i vetri temprati di sicurezza sottoposti a HST (Heat Soak Test o test del “bagno di calore” ‐ UNI EN 14179‐2). L’avvenuta prova HST deve trovare riscontro nel documento di attestazione della conformità del prodotto (vedi dopo).

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non sono vetri di sicurezza:

  • il vetro ricotto, cioè il vetro ordinario;
  • il vetro indurito, la cui rottura avviene in pezzi grossolani in grado di provocare ferite;
  • i vetri armati, che hanno una rete metallica interna, inserita per laminazione.

Applicazione negli ascensori

Il vetro in un ascensore (o montacarichi) può essere applicato come:
Le principali normative che raccomandiamo di consultare per questo tipo di applicazione sono le seguenti:

Vano corsa

Ogni ascensore deve essere opportunamente segregato per mezzo di pareti che possono essere vetrate. Queste delimitano il vano corsa in modo totale o solamente parziale.

vetri1Nel caso il vano corsa debba partecipare alla protezione dell’edificio contro il propagarsi degli incendi, è obbligatorio che sia completamente chiuso (vedi eccezioni paragrafo 5.2.1.1 della UNI EN 81-1:2008).

In caso contrario il vano corsa può essere di tipo panoramico sia completamente che parzialmente chiuso da vetrate trasparenti. Oltre a rispettare le prescrizioni in termini di altezze e distanze minime, le pareti del vano corsa devono avere una resistenza meccanica minima tale da assicurare il corretto funzionamento anche in caso di emergenza.

La normativa UNI 7697 al punto 7.2.7 del prospetto 1, prescrive per le applicazioni di vano di corsa l’utilizzo di vetro stratificato classificato 1(B)1 secondo UNI EN 12600.
Si rammenta che la suddetta normativa italiana in materia di sicurezza risulta essere cogente per effetto del Decreto Legislativo n°115 del 17 marzo 1995.

Inoltre le vetrate applicate nel vano corsa devono sopportare, senza rottura e senza produrre una freccia superiore ai 15 mm, un carico di 300 N concentrato su una superficie di 5 cm2 (rotonda o quadrata).
I vetri del vano rientrano nel campo di applicazione della direttiva CPD 89/106/CE, e pertanto saranno contrassegnati dalla marcatura CE. La marcatura può essere sul prodotto, sul suo imballaggio o sui documenti di consegna. Il prodotto deve anche essere accompagnato da un documento che ne descriva tutte le caratteristiche corrispondenti ai requisiti essenziali. Se una caratteristica non è necessaria o non è richiesta, verrà indicata la sigla di classificazione “npd” (no performance determined = nessuna caratteristica determinata):

L'attestazione di conformità CE deve contenere le seguenti informazioni previste dalla legislazione:

  • simbolo CE indicato nella Direttiva 93/68/CEE;
  • numero identificativo dell'Ente certificatore (se pertinente);
  • nome o marchio identificativo e indirizzo registrato del produttore;
  • ultime due cifre dell'anno di applicazione della marcatura;
  • numero di certificato (se pertinente);
  • numero della norma europea;
  • descrizione del prodotto e informazioni delle caratteristiche regolate.

Porte di piano e pareti di cabina

Le porte di piano e le pareti di cabina vetrate devono essere in grado di sopportare, senza rottura e senza produrre una freccia superiore ai 15 mm, un carico di 300 N concentrato su una superficie di 5 cm2 (rotonda o quadrata).
Come previsto dalla UNI 7697, questi vetri non rientrano nella direttiva CPD, ma in quella ascensori, e come tale devono essere conformi a quanto previsto dalle EN 81-1 e 2.

Gli unici due modi per dimostrare la conformità di un vetro alle norme EN 81 sono:

  1. superamento delle prove di urto col pendolo (Appendice J, della norma EN 81:1998), oppure
  2. dimensioni e forma della lastra di vetro conformi alla tabella J.1 della norma EN 81:1998.

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Nel caso a) il produttore rilascerà una dichiarazione di conformità con riferimento all’allegato J della EN 81, e il riferimento al test report rilasciato dal laboratorio che ha effettuato le prove.

Nel caso b) il produttore rilascerà una dichiarazione attestante le caratteristiche tecniche di cui sopra, (è fortemente auspicabile che il vetro sia marcato CE secondo quanto previsto per i vetri rientranti nella CPD).

La documentazione di cui sopra sarà allegata al fascicolo tecnico dell’impianto.
Sia per le pareti della cabina che per le porte scorrevoli vetrate è necessario applicare alle lastre di vetro un marchio indelebile che riporti il nome del fornitore/produttore e la tipologia della lastra comprensiva di spessore.

Specchi in cabina

Lo specchio in cabina, (parere tecnico ANACAM 155/02/01, parere CEN/TC10, EN 81-70) deve avere le stesse caratteristiche dei vetri usati per le pareti della cabina stessa, deve essere intelaiato su tutti i lati e deve essere marcato con il nome del fabbricante, il tipo e lo spessore. Lo specchio deve essere di vetro stratificato, in conformità dell'Appendice J della norma EN 81-1, o delle dimensioni e forma della lastra di vetro conformi alla tabella J.1 della norma EN 81:1998.

Lo specchio quindi avrà uno spessore minimo di 10,76 mm, o più sottile ma solo se lo stesso risulti idoneo sulla base di prova del pendolo secondo l’allegato J.

Anche in tal caso nel fascicolo tecnico si troverà una dichiarazione di conformità all’allegato J, o dichiarazione con le caratteristiche tecniche previste dal prospetto J.1

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  • Ultima modifica il Giovedì, 20 Aprile 2023 15:54
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